BIM Foundation
Gruppo di ricerca per la digitalizzazione nelle costruzioni
Nel settembre 1974, con un documento intitolato “An Outline of the Building Description System”, Charles Eastman ed alcuni altri autori in forza alla Carnegie-Mellon University di Pittsburgh (USA) gettano le basi di quello che definiscono BDS, vale a dire sistema descrittivo per edifici. In sintesi, Eastman propone un software che gestisce elementi di libreria contenenti la propria descrizione geometrica e altri dati specifici, aggregabili in un modello di edificio completo.
Seppure semplificato di molto rispetto agli obiettivi immaginati, questo lavoro permetterà a Eastman di scrivere un articolo l’anno successivo sul prestigioso A.I.A. Journal nel quale, come osserva Jerry Laiserin, introdurrà il concetto di Building Information Modeling coniando un acronimo, quello di BIM, che negli anni a venire diventerà diffusissimo. In tale scritto Eastman, oggi riconosciuto come la maggiore autorità in materia, si riferisce al BIM come ad un’attività di gestione informativa degli edifici (un processo) piuttosto che ad un oggetto (modello informatico).
Pertanto, fin dall'inizio della sua storia, il BIM non è mai stato un programma per computer o un modello 3D, bensì un processo orientato al coordinamento di attività convergenti nella realizzazione delle costruzioni.
Da allora la modellazione integrata, in altre parole la realizzazione al calcolatore di modelli collegati a conoscenze multidisciplinari, è divenuta solo una parte della cultura BIM: le figure coinvolte a vario titolo nel processo edilizio possono oggi avvalersi di programmi in grado di gestire la complessità delle loro mutue interazioni attraverso “costruzioni virtuali” dell’edificio, definendone tutti gli aspetti e permettendone analisi e verifiche già in corso di progettazione.
S. Garagnani - "Il processo costruttivo tra rappresentazione e conoscenza:
la nascita del Building Information Modeling"
Lunedì 03 Novembre 2014 at 11:49 am.